Alla scoperta del teatro Gerolamo

Oggi vi racconto di un luogo, sconosciuto forse ai milanesi più giovani, ma presente nei ricordi dei meno giovani per aver ospitato le opere di Piero Mazzarella. Oggi siamo proprio in centro, dietro al Duomo e parleremo del teatro Gerolamo, che ha riaperto i battenti dopo anni di restauri. Qualcuno di voi ci è mai stato? L’avete sentito nominare? E’ una Scala in miniatura! Io sono andata a maggio a vedere uno spettacolo di pupi fatto davvero bene.

E’ stato costruito nel 1868,  l’apertura è datata 21/02/1868, come potrete poi vedere in una fotografia, e la scritta è stata ritrovata durante i restauri sotto 7 strati di strati di pittura. Nasce per volontà dei conti Bolis, grandi appassionati di marionette. Ma perchè si chiama teatro Gerolamo? Ve lo siete mai chiesto? E’ intitolato alla maschera più famosa della famiglia Fiando, Gerolamo appunto, che parlava un misto di piemontese/lombardo. All’interno del teatro ci sono diversi punti dove potrete vederne il viso dipinto, come sopra al palco o sopra l’entrata della platea.

 Alla morte dei Fiando, il teatro passa alla gestione dei Colla che dal 1911 al 1957 ne mantennero la gestione, fino a quando inizierà a entrare i crisi. Negli anni 60/70 diventerà la sede del teatro milanese del grande Mazzarella. Verrà chiuso definitivamente nel 1983 per questioni di sicurezza e rimarrà chiuso per 35 anni.

Riapre nel 2016 dopo 6 anni di lavoro e il primo spettacolo messo in scena è “il matrimonio segreto” della compagnia Carlo Colla & figli. Il lavori di restauro hanno riportato il teatro all’antico splendore, in base alle indicazioni delle belle arti. Grazie a questi lavori è stata allestita una nuova macchina scenica e sotto il palco e nella fossa degli orchestrali possono essere ospitati fino a 6 musicisti. All’ultimo piano sono presenti due salette con dei tavolini e un bar dove si può fare un buon aperitivo prima che inizi lo spettacolo. La capienza del teatro adesso è di 209 posti e la stagione degli spettacoli è semestrale: ci sono sempre le marionette dei Colla oltre a spettacoli di danza classica e musica. Io, come vi dicevo all’inizio, sono andata a vedere “l’ira di Achille” della compagnia dei pupi di Mimmo Cuticchio.

Il teatro si trova in piazza Beccaria, fermata Duomo della rossa/gialla

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La Gesa di lusert alias Oratorio di San Protaso al Lorenteggio

Ebbene sì, anche a Milano ci sono delle chiese, anche se fino a adesso non ne abbiamo ancora viste insieme. Oggi però vi voglio portare a conoscere l’oratorio di San Protaso al Lorenteggio. Non vorrei essere ripetitiva ma magari, ci siete passati in autobus accanto e non l’avete mai notata! Dove l’abbiamo piazzata? Beh su uno spartitraffico! Da qualche anno è interessata anche dagli scavi per i lavori della M4….ma lei, la gesa di lusert (la chiesa delle lucertole) continua imperterrita a resistere.

Onestamente mi ha sempre affascinato questa chiesetta. Forse per il posto strano in cui si è venuta a trovare ai giorni nostri. Ci sono passata accanto in macchina innumerevoli volte, c’è così tanto traffico di solito su quella strada, non c’è un parcheggio…insomma, tutte le volte che l’ho vista ho sempre fantasticato su come si sia trovata in quella posizione, quante storie abbia da raccontare, quanta vita abbia visto passare.

Sabato finalmente sono riuscita a entrare, era aperta. Così come durante la festa di quartiere del Lorenteggio. L’oratorio era un luogo di preghiera per i contadini che abitavano nella zona del comune dei Corpi Santi, fuori Porta Vercellina. Passò poi al comune di Lorenteggio fintanto che anche quest’ultimo non fu inglobato nella città nel 1923. A ricordo della sua origine, circa 10 anni fa, fu posto davanti alla chiesa un antico cippo di confine del 1800 con l’indicazione del comune di appartenenza.

La struttura è ovviamente molto semplice: pianta rettangolare, abside semicircolare, tetto a capanna e soffitto in legno a cassettoni. Alle pareti diversi affreschi che purtroppo versano in cattive condizioni. La storia di questa chiesa è lunghissima, non ci sono dati ufficiali ma pare che fu costruita intorno all’anno 1000 dai monaci benedettini di San Vittore al Corpo e dedicata a San Protaso, vescovo di Milano. Se ne volete sapere di più, in fondo vi lascio il link degli amici della chiesetta di San Protaso al Lorenteggio.

Ci sono tante storie intorno a questo oratorio, per esempio si racconta di una botola presente nella chiesetta e chiusa durante i restauri. Pare che il cunicolo portasse al Castello Sforzesco. D’altra parte si sa che sotto il Castello sono presenti diversi cunicoli, ma questa è un’altra storia al momento….

Dal 2015 l’oratorio è stato posto sotto il vincolo della soprintendenza dei beni archeologici e paesaggistici della Lombardia e questo ha fatto si che gli scavi della metro 4 siano stati spostati di qualche metro per non intaccare questa antica chiesina nonché la chiesetta più piccola di Milano.

Vi state chiedendo perché gesa di lusert? Semplicemente perché per anni l’oratorio è stato chiuso e in disuso e frequentato solamente dalle lucertole.

Anni fa persino Piero Mazzarella compose una canzone per la chiesa delle lucertole; lascio qui sotto il testo. La traduzione è mia, ma dovrebbe essere corretta!

Gh’è ona gesa là in fond C’è una chiesa là in fondo
a la strada che porta a Biegrass, alla strada che porta a Abbiategrasso
la gh’ha minga el sagraa non ha il sagrato
e l’è fada de sass; ed è fatta di sassi
l’è freggia d’inverno, è fredda d’inverno,
co’i mur che se lassen andaa, con i muri che si lasciano andare
ma la cros del Signor ma la croce del Signore
la te manda calor. ti manda calore
Nott e dì gh’è semper ‘vèrt Notte e giorno è sempre aperto
a la gesa di lusert, alla chiesa delle lucertole
lì ghe prega la povera gent, è lì che prega la povera gente
senza cà, senza nient. senza casa e senza niente
Famm la grazia anca a mi, Fai la grazia anche a me
che son pover come ti, che sono povero come te
ti tel see che son senza pretes, tu lo sai che sono senza pretese
scusom tant se hoo pregaa in milanes. scusami tanto se ho pregato in milanese
Quand l’è primavera Quando arriva la primavera
e in de l’aria l’è teved el so’, e nell’aria vedi il sole
caccen dent el crapin mettono dentro la testina
e stan li a curiosà, e stanno lì a curiosare
la famiglia luserta: la famiglia delle lucertole:
i fiolin con la mamma e’l papà i piccoli con la mamma e il papà
li de sott de la cros lì sotto la croce
preghen forsi anca lor pregano forse anche loro

Cippo di confine

Facciata oratorio

https://sites.google.com/site/sanprotasolorenteggio/

La Chiesa è in via Lorenteggio 31, ci passa vicino il tram 14 che potete prendere ,eventualmente, in Piazza Duomo