Ancora l’estate scorsa avevo seguito una visita guidata molto interessante all’area del Portello che, negli ultimi anni, è davvero molto cambiata soprattutto con la creazione di questo nuovo parco.
Un poco di storia ci aiuterà a comprendere meglio il nuovo progetto. Questa era la zona dove si era insediata l’Alfa Romeo all’inizio del 900. La scelta era stata semplice, si trattava di un’enorme area fuori Milano sulla direttrice verso la Francia e la Svizzera e a ridosso della zona dove era stata fatta Expo 1906. Arriverà poi la prima guerra mondiale e l’Alfa Romeo affiancherà alla produzione di automobili anche le commesse militari. Questo oltre a consentirle di sopravvivere fece si che venisse ampliata e aumentata la forza lavoro, insomma gli stabilimenti stavano crescendo e inglobando mano a mano l’area. Negli anni 60 verrà costruito lo stabilimento Alfa di Arese; oramai il Portello era troppo piccolo e soprattutto si trovava in città così il trasferimento fu una scelta obbligata.
Negli anni 80 i terreni verranno venduti al Comune di Milano. Verrà ripensato il progetto per l’area che dovrà diventare un importante polo fieristico prima del trasferimento dello stesso nella zona di Rho e quindi, arriviamo velocemente agli inizi del 2000.
Nel 2003 viene approvato finalmente il masterplan di Gino Valle che vedrà rivoluzionata l’intera area.
Partiamo dall’ingresso di Casa Milan. Abbiamo davanti a noi le 8 palazzine in stile razionalista di Guido Canali del parco della Vittoria. Si tratta di 6 torri e 2 edifici che portano il nome di alcune vetture dell’Alfa Romeo (Giulietta, Torpedo, Superba, Giulia, Duetto, Brera, Alfa e Romeo appunto).

Spostiamoci verso Piazza Gino Valle, la più grande piazza di Milano con i suoi 20.000 metri cubi: si tratta di una piazza aperta in diagonale con una pendenza di circa 6 gradi. Gli edifici sui bordi affacciano o verso la strada o verso la piazza e l’altezza degli stessi decresce mano a mano ci si avvicina alle costruzioni preesistenti. Questa piazza ha avuto anche la funzione di cucire i due quartieri.

Sulla piazza, proprio davanti a Casa Milan possiamo vedere l’opera la Grande Cancellatura per Giovanni Testori di Emilio Isgrò, nella quale vengono cancellate con una vernice grigia alcune parole del racconto del 1958 di Testori “Il ponte della Ghisolfa”.

Ok, lasciamo la piazza e dirigiamoci sul ponte disegnato da Arup Italia, in modo da poter incontrare l’area verde. Prima di entrare nel parco, sulla destra ci sono delle palazzine sia in edilizia libera che convenzionata dell’architetto Cino Zucchi.

Eccoci finalmente giunti al parco delle spirali del tempo un progetto dell’architetto Charles Jencks e realizzato dallo studio Land del paesaggista Kipar. Si tratta di 3 colline di altezze diverse e di un giardino segreto.
La collina della Preistoria rappresenta la struttura dell’universo con le spirali delle galassie ed è alta solo 10 metri, la collina della Storia è alta 14 metri ed è decorata lato Alfa Romeo con lastre dedicate alla storia della fabbrica e per ultima la collina del Presente che è la più alta, ben 22 metri, in cima alla quale possiamo trovare la scultura raffigurante l’elica del DNA come omaggio al tema della vita. Dalla cima di questa collina possiamo vedere le altre due. Alla base un laghetto circolare.
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Da qui possiamo entrare nel giardino segreto, il giardino del tempo dove tutto parla dello scorrere del tempo e lo rende reale. Ci sono lastre nere e bianche che rappresentano la notte e il giorno, 365 mattonelle che indicano i giorni dell’anno. Un sentiero con le ere cosmiche e le panchine con i tempi dell’anno e i tempi delle galassie.