Il calendario delle tradizioni milanesi, dopo la befana e prima dei giorni della merla, prevedrebbe l’arrivo dei 3 mercanti di neve.
Oggi è San Mauro per l’appunto, il primo dei tre, poi ci sono Sant’Antonio il 17 e San Sebastiano il 20. Il proverbio milanese dice così: “San Mául, un fréc dal diául, sant’Antóni, un fréc da demóni e san Sebastiän, un fréc da cän” (San Mauro, un freddo del diavolo; sant’Antonio, un freddo da demonio; san Sebastiano, un freddo da cani). Passati i 3 mercanti della neve, si era fuori dall’inverno e ci si avvicinava alla primavera.
Sant’Antonio è ancora festeggiato a Milano e provincia. Si accendono i falò, si fanno fiere e sagre, e c’è ancora la benedizione degli animali. I falò, come sempre, sono carichi di significati. Si dice che Sant’Antonio fosse sceso all’inferno per riscaldarsi e rubare un tizzone acceso al diavolo da portare agli uomini: da qui è diventato protettore contro i pericoli degli incendi.
Anche quest’anno, come da una quindicina di anni a questa parte, alla cascina biblioteca in via Casoria a Milano, ci sarà la festa in onore di Sant’Antonio: la festa ha inizio alle 20 con la benedizione degli animali e prosegue alle 20:30 con l’accensione del fuoco, simbolo del prossimo risveglio della natura.
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