I giardini della Guastalla sono i più antichi della città. Ci troviamo proprio dietro al Duomo, tra l’Università Cà Granda, il Policlinico e la Sinagoga, della quale vi ho raccontato qualche tempo fa.
Prende il nome dai conti di Guastalla della provincia di Reggio Emilia. Paola Ludovica Torelli, contessa di Guastalla, è un personaggio molto importante per la nostra città. Prima dei trent’anni è già vedova due volte, ha perso anche i genitori e il figlio. Decide di non risposarsi ma di condurre una vita spensierata fatta di feste, lussi, viaggi… Grazie all’intervento del suo confessore, deciderà di vendere i beni di famiglia e destinare i guadagni a opere caritatevoli; nel 1530 si trasferirà a Milano dove rimarrà molto colpita dalla situazione di degrado in cui vivono alcune donne.
Fonda la congregazione delle suore Angeliche di San Paolo che sarà la prima congregazione femminile non di clausura; nel 1537 farà edificare la chiesa di San Paolo Converso, ancora oggi esistente e, nel 1557 fonderà il collegio della Guastalla che ospiterà una ventina di giovani dai 10 ai 21 anni di buona famiglia ma decadute. Il terreno prescelto per costruire questo collegio è quello che va tra Porta Romana e Piazza 5 Giornate. All’interno dello spazio acquistato si trovava il collegio, il laghetto con i pesci e un grande bosco con alberi da frutto. Il convento doveva essere il più autonomo possibile ed è rimasto attivo fino al 1700 circa.
Tra la fine del 1560 e il 1938 vengono fatti diversi interventi su questo terreno: viene realizzata la Peschiera, l’Edicola della Maddalena e il tempietto; successivamente il Comune di Milano acquisterà l’intera area e inizierà una prima ristrutturazione con l’abbattimento del muro di cinta e la piantumazione di diversi arbusti. Gli alberi piantati sono poco più di 180 e tra questi dobbiamo sapere che ce ne sono alcuni monumentali come la “Catalpa” e i faggi vicino al tempietto. La Catalpa, detta anche albero dei sigari, è un arbusto molto contorto con una chioma asimmetrica che fa davvero molta ombra. Questi sono i giorni perfetti per riposarsi sotto le sue fronde!
Come vi raccontavo altri elementi inseriti in questi anni sono: la peschiera barocca del 700 che ha una balaustra in pietra e in origine era alimentata dalle acque del naviglio che scorrevano sotto via Francesco Sforza prima che venisse interrato e nel 18° secolo l’aggiunta del tempietto e dell’edicola.
Il tempietto è dell’architetto Cagnola in stile neoclassico e ospitava al suo interno la statua di una ninfa acefala, mentre l’edicola è di un artista anonimo e raffigura la “Maddalena assistita dagli angeli” ed è in terracotta.
Bene, spero di avervi incuriosito. Ad oggi le fermate della metropolitana più vicine sono Crocetta sulla M3 gialla e Duomo sulla M1 rossa/M3 gialla. La zona al momento è interessata dai lavori della M4.